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Le Famiglie

Noi, i decani della Comunità, ogni tanto ci fermiamo a domandarci: Come è successo?
Un giorno, durante un suo viaggio a Roma, il Padre Augusto ci fa uno strano invito “Volete partecipare ad una comunità di famiglie che si ispira al carisma della Comunità delle suore? Iniziamo così, senza un programma, poi sarà il Signore che ci indicherà, di volta in volta, la strada”. Noi conoscevamo la Comunità  e la frequentavamo andando a trovarla abbastanza spesso approfittando della relativa vicinanza di Assisi a Roma. Quell’invito ci colse di sorpresa e nello stesso tempo ci piacque molto, perché, nella nostra fiducia nel Signore, ci impegnavamo in un cammino di approfondimento della nostra vita spirituale, ma non sapevamo se andare a destra o a sinistra, se stavamo perdendo tempo oppure progredendo. L’invito, dunque, ci sembrò una risposta del Signore alle nostre domande: “Non solo mi prendo cura di voi, ma addirittura vi invito a far parte di una Comunità in via di formazione!”

Così accadde che nel 1992 un primo gruppo di famiglie, tra cui noi due, cominciasse a riunirsi presso la Comunità che allora era a Rocca Sant’Angelo vicino Assisi facendo un cammino insieme. I primi incontri erano soprattutto incontri per conoscerci, ma man mano si sono andati approfondendo fino a darci uno stile di vita, a promuovere una vita di preghiera nella coppia e tra famiglie, a una serie di convivenze estive e invernali di approfondimento e impostazione della nostra vita spirituale.

Il nostro cammino si è andato formando da solo con una serie di incontri nati spontaneamente che sono diventati momenti fissi per ritrovarci o cercarci: la Pentecoste, il 2 agosto, o il giorno di S. Francesco.
Spesso poi ci si ritrova tutti o quasi nelle case della Comunità, anche senza esserci messi d’accordo. Abbiamo cominciato a fare viaggi andandoci a trovare nelle varie città, ci scriviamo e telefoniamo spesso. Insomma stiamo molto bene insieme. Con difficoltà e con pazienza ci siamo impegnati nel definire delle tappe nel nostro cammino e nella convivenza di agosto 1999 abbiamo sancito una prima regola che caratterizza l’ideale di vita di tutte le famiglie che vogliono partecipare alla nostra comunità.
Il cammino è stato lungo e sofferto, ma anche pieno di gioia e di benedizione dal Signore. Il primo nucleo di famiglie si è allargato, anche se alcune non fanno più parte della comunità. Alcuni fratelli e sorelle ci hanno lasciato perché sono tornati alla casa del Padre che è nei cieli. Alcune famiglie sono state provate dalla morte dei figli e di alcuni di noi. In tutte queste circostanze, dolorose con gli occhi degli uomini, abbiamo ricevuto il conforto della mutua intercessione, dell’affetto e delle visite delle altre famiglie anche venute da lontano, della crescita nella comprensione delle misteriose vie di Dio che apre strade dove agli uomini sembra che non ci siano. Abbiamo sperimentato cosa voglia dire gioia anche nel dolore, fraternità anche se lontani, vicinanza nella preghiera. Il nostro carisma si basa su quattro punti: l’adorazione, l’intercessione, il combattimento spirituale e la missione, vissuti alla luce degli insegnamenti di S. Francesco. Tutte le famiglie hanno progredito e stanno ancora progredendo e per tutte il Signore ha definito e sta ancora precisando la strada del dialogo, dell’accoglienza, della missione.

Da allora sono successe molte cose, e la nostra Comunità si è dovuta trasferire e dall’Umbria, ora, la nostra sede è a Piazza Armerina dove il vescovo ci ha accolto ed ha riconosciuto la nostra Comunità ufficialmente nella Chiesa. Ora abbiamo anche un nome che è l’espressione del nostro ruolo nella Chiesa: ci chiamiamo Maranathà Ut Unum Sint e intendiamo mostrare alla Chiesa e a tutti i credenti che è possibile che giovani e anziani, consacrati e laici, famiglie e sorelle possano vivere insieme e testimoniare la gioia e la bellezza del Vangelo.

Se dovessimo dire come è successo tutto questo, forse non sapremmo rispondere, se non nel modo più vero “è il Signore che ha fatto questo, ed è una meraviglia agli occhi nostri”. Il nostro cammino è aperto a tutte le famiglie che lo desiderino, che con noi vogliano approfondire cosa voglia dire un rapporto stretto di amicizia con il Signore, tra noi e le sorelle della Comunità.




Fabrizio ed Elisabetta